Il giorno del mio battesimo la mia zia acquisita Anna Conte, corista del teatro San Carlo di Napoli, cantò l’Ave Maria di Schubert. Chi lo sa, forse fu quella la prima occasione che inconsciamente mi legò alla musica. Del resto tutta l’infanzia trascorse accompagnata dai suoni del pianoforte. L’avevamo in casa e spesso mio nonno paterno, Eduardo, o mia madre, sedevano alla tastiera per diletto. Nel 1940 a causa dei bombardamenti frequentavo insieme con altri amici e amiche la casa del giornalista de Il Mattino dottor Albanese al piano terra del palazzo dove abitavo, per essere più vicini al rifugio antiaereo. La signora Albanese che aveva anche una figlia nostra coetanea, Maria,per impegnarci ci faceva recitare e ci spiegava le opere liriche più celebri. Nel 1945 la mia famiglia,nelle difficoltà del momento post-bellico, prese la gestione di un piccolo albergo. Era frequentato da molti artisti di teatro, e fra gli altri c’era una pianista. Con lei tentai di imparare a suonare il pianoforte, ma per un motivo o per l’altro, senza alcun risultato, purtroppo. Però in quello stesso periodo conobbi un ragazzo la cui famiglia amava la musica classica e aveva una raccolta di dischi. Così a casa sua andavo ad ascoltarli: da Beethoven a Wagner, e fino al “Concerto di Varsavia”di Richard Addinsell. Anche in seguito non mancarono simili occasioni. Quando frequentavo l’Accademia di Belle Arti andavo dalla mia collega Maria Palliggiano, pittrice, che anch’ella possedeva molte incisioni, e contemporaneamente ascoltavo musica anche con Titti, che sarebbe diventata mia moglie. (Il primo disco che mi regalò fu la sonata n°14 in DO diesis min.”Al chiaro di luna”). Nel 1959 incominciai a insegnare all’Istituto d’Arte di Priverno. Comprai allora parecchi dischi, che allietarono il mio soggiorno in quell’antico centro della provincia di Latina, soggiorno che durò fin quando nel 1961 mi sposai e presi casa a Roma. Ma ogni giorno dovevo raggiungere Priverno, treno la mattina e treno al ritorno. E in treno conobbi Maria Rosaria Saroli, una maestra romana che faceva lo stesso tragitto. Insegnava alla scuola elementare di Priverno, ma era anche una pianista. Parlavamo spesso di musica, naturalmente. Dava lezioni, aveva frequentato anche musicisti importanti, come Franco Mannino. Ricordo tra l’altro un concerto che tenne a Roma in una sala in via della Scrofa assieme alla figlia della sua maestra:suonarono Ciajkovskij. Ascoltavo allora con molto interesse principalmente musica sinfonica o da camera, e non con lo stesso interesse la lirica (Non mi piaceva di essere distratto dalle trame). Nel 1962 un mio allievo privato, Vincenzoni, m’invitò all’Opera di Roma alla rappresentazione della “Walkiria” di Wagner (Suo padre era uno dei maestri dell’orchestra).In quella occasione, poiché l’opera era cantata in tedesco, lingua che non conosco, mi lasciai trasportare dalle sonorità, e le voci le ascoltai come se fossero uno strumento. Da allora capii che si deve ascoltare la lirica, senza lasciarsi distrarre troppo dalla trama, e finalmente incominciai a conoscere le opere. Per la mia attività artistica frequentavo alcuni Istituti di Cultura dove sovente si programmavano concerti. In particolare all’Istituto Austriaco conobbi diversi musicisti: e furono conversazioni fruttuose. Nel 1977, trasferito il mio insegnamento al Liceo Artistico di via Ripetta,ebbi diversi allievi che contemporaneamente frequentavano anche il Conservatorio. Li seguii, in qualche misura feci tesoro delle loro osservazioni, delle loro esperienze. In anni successivi fui nominato presidente delle commissioni d’esame di licenza presso le scuole medie annesse ai conservatori di Napoli e Salerno, dove conobbi il Direttore, il maestro Argenzio Jorio. Ci legammo di stima e di amicizia, egli nel 1984 scrisse un commento sonoro alle mie tele del ciclo “La struttura nel segno – il segno nella struttura”. Avviai in quello stesso anno relazioni più esplicite e dirette tra la mia pittura e la musica. Infatti, nel 1984/1985 ho eseguito una serie di lavori ispirati a diversi musicisti (Chopin, Haydn, Berlioz,Debussy, Ravel, J.Strauss, Sinding, Stsravinski): lavori che esposi al Ministero per i beni Culturali, Accademia Pontano Napoli. Nel1993 ho esposto, presentato da Carlo Fabrizio Carli, “un quadro e 10 carte – Omaggio a Ciaikovkij”. Degli anni ’90 sono stato partecipe dell’attività nel Comitato Romano “Messa degli Artisti”collaborando per l’Arte figurativa con il Rettore e musicista monsignor Marco Frisina. Ma ancora altre occasioni e conoscenze entrano nel conto del mio rapporto con la musica. Ricorderò, per esempio, che il maestro Maurizio Billi Direttore della “banda musicale della Polizia di Stato”, un mio allievo al liceo che ho seguito in tutta la sua attività (dai saggi giovanili ai recenti concerti), nel 1998 volle utilizzare un mio dipinto per la copertina del “compact disc” “Ensemble Italiano di Sassofoni”. Alla “Messa degli Artisti” allacciai un rapporto di amicizia e collaborazione con il maestro Luigi Celeghin Presidente della “Associazione Organistica del Lazio”. Nel 2009 ho incontrato, dopo molti anni,il maestro Carlo Siliotto, che vive e lavora buona parte dell’anno a Los Angeles ed è noto per le sue colonne sonore di film, dopo poco mi ha scritto una lettera ricordando la nostra conoscenza nel 1974 e quanto si è avvalso dall’aver conosciuto la mia pittura e d’essersi interessato ai miei quadri. Dal 2002 ho eseguito alcuni lavori per le manifestazioni “Le Ore dell’Organo”. Ma, come ho già ricordato, dal 1984 assiduamente la mia attività pittorica è stata collegata alla musica. Recentemente ho ascoltato e interpretato in termini pittorici la composizione per organo “Tempo, Meccanico” di Carlo De Pirro dedicata a Luigi Celeghin, che la eseguirà il 21 maggio 2011 Celeseo di S.Angelo di Piove-Padova, Chiesa Parrocchiale Presentazione della Beata Vergine, e il 13 agosto a Sion – Svizzera(con un organo del 1390 della Basilica di Valère). In queste due occasioni il mio quadro Bordoni, colori, cluster” sarà esposto durante l’esecuzione.